Franz Hals (1582-1666)
Nonostante sia stato spesso paragonato a Rembrandt, Hals mantiene una propria originalità al di là del suo più illustre contemporaneo. Nella scelta delle atmosfere, innanzitutto, Hals ha sempre privilegiato la luce del giorno e i riflessi del sole sulle ombre argentate, mentre Rembrandt è famoso per i propri studi di contrasti notturni ed il proprio utilizzo di innaturali e ricercati effetti di luminescenza. Si può affermare, in un certo senso, che i due autori siano in qualche modo complementari: stilisticamente Rembrandt costituisce un’ombra laddove Hals si concentra sulla luce, mentre la scelta dei soggetti li vede ricoprire i due ruoli opposti.
Diego Velazquez (1599 – 1660)
L’importanza dell’arte di Velázquez è anche oggi evidente considerando con quale rispetto i pittori del XX secolo si sono accostati al suo lavoro. Pablo Picasso rese il più duraturo omaggio a Velázquez nel 1957, quando dipinse una propria versione di Las Meninas nel suo caratteristico stile cubista. Anche se temeva che se avesse rifatto il quadro di Velázquez sarebbe stato visto solo come una copia e non come un lavoro originale, si mise ugualmente al lavoro e l’enorme dipinto—il più grande che abbia realizzato dopo Guernica del 1937— si guadagnò un posto di grande importanza nella storia dell’arte spagnola.
Pablo Picasso (1881 – 1973)
La pittura cubista di Picasso è stato un modo di dipingere totalmente inedito e originale. Picasso infatti dipinge oggetti della realtà quotidiana (chitarre, violini, boccali, frutta) frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste tutte da angolazioni diverse, e poi finalmente sovrapposte in un nuovo ordine. Questo per mostrare lo scorrere del tempo e le diverse sensazioni e percezioni che si hanno di fronte a uno stesso oggetto in due momenti diversi, facendo riferimento alle teorie del filosofo francese Henri Bergson.
GIOVANNI JURATO (1947)
Originario di Scicli è un notevole esponente della figurazione pittorica contemporanea.
I suoi paesaggi, le nature morte, composizioni varie, si caratterizzano per una raffinata espressione cromatica ed atmosferica.
Ha soggiornato e lavorato lungamente a Milano. Sue esposizioni personali sono avvenute sia in Italia che all’estero. Nel 1982 la Presidenza del Consiglio dei Ministri gli ha conferito il Premio per la Cultura.
Di lui hanno scritto Renato Civello, Salvatore Cagliola, Vito Apuleo, Giuseppe Martucci, ed altri ancora.
IBRAHIM KODRA (1918-2006)
Formatosi inizialmente in Albania, dove frequentò la American Vocational School e vinse il Premio Tirana, si trasferì a Milano nel 1938 grazie a una borsa di studio messa a disposizione dalla Regina dell’Albania Géraldine; si iscrisse all’Accademia di Brera, dove ebbe come maestri Carlo Carrà, Aldo Carpi e Achille Funi e si aggiudicò il Premio Hayez. Partecipò combattendo con la Resistenza italiana e nel suo studio milanese morì il 28 settembre 1944 Ciri Agostoni, a causa di un colpo d’arma da fuoco esploso accidentalmente durante la preparazione di un’azione partigiana. L’anno seguente fu tra i firmatari del manifesto con cui si chiedeva la nomina di Carpi a direttore dell’Accademia di Brera dopo la deportazione a Mauthausen e Gusen. Dopo una lunga carriera a Milano, morì nel 2006 e venne sepolto nel paese natale, presso il Castello di Ishëm.
ALDO PARMIGIANI (1935)
Pittore di significativo riferimento nell’ambito della figurazione moderna,
ispira il suo linguaggio ad una efficace sintesi di realismo lombardo e radici impressioniste. Ha esposto in importanti mostre sia personali che collettive. Sue opere si trovano in collezioni nazionali ed internazionali.
Fra i critici che si sono occupanti della sua pittura si annoverano: Mario De Micheli, Mario Ghilardi, Ery Vigorelli, Carlo Munari, Giuseppe Martucci ed altri.
ALBERTO VENDITTI (1939)
Pittore di primo piano della figurazione contemporanea, ispira la sua ricerca ad un suggestivo dinamismo plastico e cromatico, in cui la vibrazione atmosferica della composizione diventa acuta realtà sensoriale e percettibile.
E’ nato a Napoli nel 1939 dove compie gli studi accademici ultimandoli con una tesi su Marc Chagall. Innumerevoli le sue presenze in prestigiose sedi espositive, sia in Italia che all’estero. Di lui hanno scritto, fra i tanti: Mario De Micheli, Giorgio Seveso, Raffaele de Grada.
REMO BRINDISI (1918-1996)
E’ stato fra i protagonisti della Neo-Figurazione. Il suo linguaggio pittorico è determinato da un’incisiva compenetrazione di segno e di espressionismo figurativo. Famoso anche per le figure, i volti e i paesaggi. Le “Venezie”, gli “Oppositori”, i “Pastorelli”, le “Maternità” sono i temi maggiormente ricorrenti. Ha dipinto opere a oggetto sociale e politico, fra cui spicca il ciclo Storia del Fascismo (1957-62). Ha creato i simboli portati in processione il Venerdì Santo a L’Aquila. Ha costituito (realizzato tra il 1971 ed il 1973 su progetto di Nanda Vigo) un museo d’arte moderna a Lido di Spina, l ‘originale Museo Alternativo Remo Brindisi.